Ecco le esperienze del servizio alla mensa della Caritas di Firenze che si è svolto Domenica 17 febbraio 2019.
Paradossalmente, tra le chiacchiere scambiate tagliando i peperoni e il trambusto degli arrivi e del pranzo, questa mattinata alla mensa della Caritas è stata, per me, un momento di riscoperta della bellezza del comunicare senza parole. Di solito, sono una di quelle persone che regge difficilmente lo sguardo delle persone e tende a straparlare per evitare momenti di imbarazzo. Domenica, invece, mi sono sorpresa a non avere nemmeno bisogno di chiedere “pasta o minestrone?”, tanto ero concentrata ad osservare gli occhi delle persone che mi passavano davanti, a vedervici dentro una storia. Non sempre è stato semplice affrontare quegli sguardi, soprattutto quando si trattava di ragazzi della mia età, o del bambino che è comparso insieme al padre. Questi momenti mi hanno fatto percepire in modo insistente che nessuno di loro era diverso da me; e forse per questo motivo non riuscivo a non comportarmi con naturalezza con loro, talvolta scambiando persino qualche battuta. In concreto, penso che questo unico turno che ho fatto mi sia bastato per comprendere a pieno quello che un uomo mi ha detto appena arrivati: “io vengo qui perché quando esco sono felice”.
Beatrice
L’esperienza presso la Caritas di Firenze, alla quale mi sono avvicinata tramite un amico, è stata davvero stimolante. Essere tutti nello stesso luogo con il solo fine di dare una mano e un po’ del proprio tempo a chi non ha anche solo un po’ della fortuna che la vita ci ha donato mi ha fatto comprendere che la solidarietà non è un valore oramai estinto. Ho solo 22 anni e sono consapevole che il mondo non lo posso cambiare ma nel mio piccolo qualcosa la posso fare. Quindi grazie.
Irene
Domenica 17 febbraio ho prestato servizio presso la Caritas di via baracca, svolgendo vari compiti. Inizialmente sono stata in magazzino a tagliare le verdure con un gran gruppo di persone, successivamente sono stata mandata in accettazione dove mi è stato possibile entrare in contatto con le varie persone che usufruiscono della mensa. Devo dire che quest’esperienza mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto toccare con mano quella realtà che molti di noi ignoriamo . La cosa che mi è piaciuta di più è stata quella di vedere che il mio lavoro stesse servendo a qualcosa, che non fosse fine a se stesso ma che avesse lo scopo di aiutare tutti coloro che ne avessero il bisogno. È sicuramente un’esperienza che rifarò, non solo per gli altri ma anche per me stessa.
Ilaria